LIMITI E DELIMITAZIONI

 

(Tano Festa, Finestra sul mare, Villa Margi, 1989)
(Tano Festa, Finestra sul mare, Villa Margi, 1989)

 

Il limitare è confine delimitato, non limitante, non congestionato. Il limitare è un seguito indistinto di seguitanti fili, fiumi, frane. Il limitare è un non limite che delimita lo sguardo nel fluviale fluire degli eventi. Il limitare è una tendenza infinita, in sé compiuta. Otto orizzontale.

 

Freccia, filo, ferro, frana.

 

Il limitare è il franare oltre il delimitato, nell’avanzata immaginifica di uno sguardo non spento, attivo. Non attivo, vivo. Non vivo, serpentino, cangiante, evolvente, maturante, trasfigurato e trasfigurante.

 

(H. Bosch, particolare da Il giardino delle delizie)
(H. Bosch, particolare da Il giardino delle delizie)

 

Lo sguardo è constatazione del limite. No. La vista è mera constatazione, lo sguardo è percezione delle possibilità oltre il limite. Oltre la stasi, l’inerzia, la radicata umidità. Oltre il radicale contenuto d’un vuoto substrato. Ebbro di sali e radici, e spore. E funghi. Umido, come solo l’umida essenza genera neri. Violento, come solo la frustrata nebbia sa essere.

Nera.

Come nero è il sapore del buio e del vuoto. Vuota, nella speranza cosmogenetica. Oltre. E ancora oltre. La creazione e il creato.

Oltre.

L’imposizione limitante d’un delimitato limitare.

 

(Funambolo)
(Funambolo)

Goylì Goylà